venerdì 1 maggio 2015

Da Nice a Pietro

Nel blog Vibrisse, Giulio Mozzi ha proposto un gioco poetico che consiste nel rispondere per le rime a una poesia più o meno famosa del passato (le regole si trovano qui). 
Ho immaginato la risposta data da Nice a quanto affermato da Metastasio (Pietro Trapassi) ne "La partenza" (qui su vibrisse). 

***

Ascoltami un istante,
o Pietro, amico mio,
ch'è poco il tempo ch'io
potrò donare a te.
Mi dici di tue pene,
me le racconti bene...
ma non capisco, sai,
quello che vuoi da me!

Capisco ancora meno
e meno ancor mi piace
ch'hai messo un tuo seguace
su l'orme del mio piè.
Ieri, lungo il cammino,
ebbi colui vicino:
- dimmi - gli domandai
- quello che vuoi da me!

- O Nice - mi risponde
- fàmose quattro passi...
m'ha detto er sor Trapassi
di dare il resto a me -.
Tal fu lo sdegno allora
ch'io non fui più signora:
- chiedi a tua madre - urlai
- quello che vuoi da me!

Darmi dell'insolvente:
peggio che meretrice!
Ma il resto di cui dice
dovrei chiederlo a te,
ché del mio emolumento
m'hai dato solo cento!
Tu devi a me, semmai,
quello che vuoi da me!

Le notule le ho pronte:
ché nel primiero impegno
non s'era fatto segno
di tutta la corvée
di fonti e piagge estreme!
- Un dubbio il cor mi preme -
ti chiesi - ...prenderai
quello che vuoi da me?

Ché il tempo sta finendo,
e ormai da tutto il giorno
vaghiamo torno torno...
mi fanno male i pie'! -
Fàttoti a me davanti
tu ti sciogliesti in pianti:
- Perfida, non avrai
quello che vuoi da me!

Pietro, hai capito male:
sospira un po' di meno!
Se Iddio m'ha dato un seno,
una ragione c'è!
Se non comprendi questo,
non essermi molesto:
torna quando saprai
quello che vuoi da me!



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